Poco tempo a disposizione, voglia irrefrenabile di qualcosa di buono, pochi soldi nel portafoglio, lo street food sembra rispondere a queste esigenze. Il cibo di strada è indicato per tutti, per chi non disdegna di sedersi su una panchina e consumare una veloce pausa pranzo, per chi crede che stuzzicare qualcosa avendo la possibilità di camminare per la città sia un valore aggiunto, per chi non si formalizza e crede che la qualità del cibo non abbia bisogno di orpelli e posate. Qui una breve guida per il migliore STREET FOOD di Roma!
DAR FILETTARO
A pochi passi da Campo dei Fiori, tra via dei Giubbonari e la Chiesa di Santa Barbara, ogni romano che si rispetti ha fatto almeno una volta nella sua vita una visita in questo storico locale. Il re indiscusso del Filetto di baccalà vanta una cucina tutta al femminile, intenta a friggere come se ci si trovasse nella cucina delle proprie nonne. Nonostante sia possibile anche sedersi all’interno e provare delle meravigliose puntarelle o uno spettacolare pane burro e alici, si può ordinare il filetto e portarlo via fatto sul momento, avvolto in un foglio di carta ancora fumante. Per chi volesse poi c’è la possibilità di inoltrarsi in fondo al locale e assistere alla preparazione del filetto, quando viene passato nella pastella e poi immerso negli enormi contenitori d’olio bollente. Istituzione.
TRAPIZZINO
Testaccio, Ponte Milvio e Piazza Cavour, tre locali che abbracciano Roma e che danno la possibilità ai suoi avventori di provare questa gustosa idea di Stefano Callegari. Tutto nacque nel 2008 a Testaccio e in pochi anni Trapizzino diventa un punto di riferimento per lo street food romano. La missione è quella di far conoscere ai più giovani i piatti della tradizione avvolti in un soffice trapezio di pizza bianca.
I gusti: polpette al sugo, broccoli e salsiccia, pollo alla cacciatora, bollito picchiapò, coda alla vaccinara, trippa, seppie e piselli, solo per citarne alcuni. Il segreto sta nella scelta degli ingredienti e nel tempo speso per la lavorazione degli stessi, si pensi che per la creazione di 10 trapizzini ci vogliono due giorni. Del resto le nostre nonne il pranzo della domenica iniziavano a prepararlo dal sabato. Innovativo.
SUPPLIZIO
Roma non sarebbe Roma senza il Colosseo, senza San Pietro, senza Trinità dei Monti,senza il Pantheon ma un elemento imprescindibile che la caratterizza e la distingue da tutte le altre città di Italia è il supplì. Il vero, unico e inimitabile, involucro di riso al pomodoro con all’interno mozzarella filante, ricoperto da una patina di pan grattato e fritto inesorabilmente in abbondante olio. In via dei Banchi vecchi il supplì ha deciso di trovare il suo regno, questo locale gestito dallo chef Dandini, ha voluto dar vita ad un luogo in cui il supplì la fa da padrone. Bianchi, rossi, con rigaglie, cacio e pepe, tutti fritti in maniera eccelsa. E’ possibile assaggiare anche gli altri piatti della tradizione romana, dalla crema fritta alle crocchette di patate. Insomma una volta entrati c’è l’imbarazzo della scelta. Pilastro del cibo di strada.
ROSCIOLI
L’antico forno Roscioli, panificio a Roma dal 1972, è uno dei più antichi forni romani. Da molti anni serve diversi ristoranti e alberghi della Capitale, grazie alla fama che si è conquistato negli anni. Vanta un primato:quello della miglior pizza rossa della città. Morbidezza fragranza e bordi scrocchiarelli, sono le caratteristiche di questo prodotto, realizzato con un impasto uguale a quello della pizza bianca, ma condito con pomodoro pelato crudo, origano e sale integrale biologico. Croccante e sottilissima, la rossa e’ molto buona sia calda che fredda. I romani la conoscono e durante la pausa pranzo o all’ora della merenda è facile trovare una sostanziosa calca di persone intente a comprare il suo pezzo più pregiato.
Reminiscenza delle merende scolastiche, la pizza rossa Roscioli trova la sua evoluzione tra quei banchi da forno sicuri di non deludere i propri affezionati clienti.
DUECENTO GRADI
A Piazza Risorgimento troviamo la paninoteca per eccellenza a Roma: DUECENTO GRADI, street food di alto livello nata più di dieci anni fa è diventato punto di ritrovo sia per pranzo che per il dopo cena…per chi, come noi, non rinuncia ai peccati di gola. Il nome del locale deriva dalla speciale lavorazione del pane cotto a 200 gradi. La qualità delle materie prime, la vasta scelta degli ingredienti, la divertente invenzione dei nomi (ogni panino ha il nome di una via o di una piazza di Roma: campo dè fiori, cavour, mastai etc…), fanno di 200 Gradi un eccellente esempio di street food a Roma. Imperdibile.
GRATTACHECCA DELLA SORA MIRELLA
Chi lo ha detto che lo street food debba essere per forza salato? Una pausa pranzo volante non può essere gratificante anche con una ricca grattachecca? Il chiosco ambulante nacque nel 1915 ma è dal 1970 che la Sora Mirella decise di mettersi dietro al bancone, di gestire il chiosco della famiglia del marito e di offrire il suo nome all’impresa. Dal 2013 sono i figli di Mirella ad aver preso in mano l’attività regalando ai romani la migliore grattachecca della Capitale. Sciroppi di tutti i gusti si vanno ad amalgamare con pezzi di frutta freschissima e ghiaccio, appena grattato a mano come vuole la tradizione. Nota da segnalare la gentilezza dei due proprietari, motivo in più per cui vale la pena di affrontare un po’ di fila soprattutto nelle calde serate romane.
Federica